Dal 1758
la scelta di innovare
sostenibilmente
La storia che andiamo ad illustrare contiene necessariamente definizioni tecniche specifiche del settore cartario senza le quali sarebbe complicato trasmettere al lettore il corretto significato degli avvenimenti.
La cartiera Vecchia
Nel 1778 i Fratelli Michele, Pietro e Mattia Tessitori fondano una cartiera lungo il percorso della roggia derivata dal torrente Aupa, negli stessi fabbricati che molti anni dopo ospiteranno la caserma degli Alpini ‘U. Tinivella’. La materia prima utilizzata è esclusivamente di origine tessile e proviene, molto probabilmente, dagli scarti di lavorazione delle filande di Jacopo Linussio che già dal 1717 aveva espanso la propria attività a Moggio. Partita timidamente, la cartiera cresce in fretta trovando subito rinomanza tra i produttori di carta a mano, assicurandosi una solida e duratura posizione di mercato. Nel 1828 viene a mancare Michele, ultimo dei fratelli fondatori e l’attività continua per qualche tempo sotto la guida dei figli, ma ben presto, a causa di disaccordi familiari, la manifattura viene affittata. Da questo momento segue un lungo periodo di progressivo decadimento. Nel 1886 la ditta Tessitori e Scoffo rileva a cartiera, dando avvio ad una profonda trasformazione del processo produttivo: vengono eliminate due delle quattro tine preesistenti e sostituite con una mano-macchina costruita dalla ditta Girolamo Sebastiano Testa di Voltri (Genova); ripristinata una batteria di sedici pestelli per la raffinazione e rinnovati i motori. I miglioramenti consentono alla Cartiera di riprendere vita e le carte prodotte trovano prontamente uno sbocco commerciale soprattutto nel mercato estero.
Gli interventi eseguiti, tuttavia, non sono sufficienti perché la produzione rimane piuttosto bassa, mentre la fabbrica, per la notevole disponibilità di acqua, di forza motrice e di locali liberi nei fabbricati, sarebbe in grado di raggiungere risultati ben più importanti. Il meritato sviluppo della cartiera ha inizio nel luglio del 1892, con la costituzione della ‘Società Tessitori, Peressini e C.’ che dispone subito l’acquisto di nuovi macchinari, consentendo di raggiungere una produzione di dodici quintali di carta al giorno. Viene installata una nuova macchina formatrice a tamburo, costruita dagli stabilimenti ‘Escher Wyss’ di Zurigo, mentre la ditta G.B. De Poli di Udine fornisce tutte le trasmissioni e una doppia molazza. Al termine degli interventi di potenziamento la Società dispone inoltre dei seguenti macchinari: una turbina sistema Girard della potenza di 50 cavalli effettivi, tre motori in legno, un tagliastracci dalla produzione di un quintale l’ora, tre pile sfilacciatrici (di cui due nuove con tamburo di lavaggio), due pile raffinatrici, sedici pestelli, una pompa ad elica e altri torchi e apparecchi per l’incollatura della carta. Grazie alla nuova dotazione impiantistica, la cartiera è in grado di produrre col sistema mano-macchina qualsiasi tipo di carta da imballo e da scrivere, sia bianca sia tinta in pasta.
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